“Ovunque guardi vedi il Divino” (Pattabhi Jois)
OM Prego, prostrato ai piedi del Maestro Supremo che insegnala via per conoscere la grande gioia del risveglio; lui è il guaritore della giungla, che sa pacificare le illusioni ed eliminare il veleno dell’ignoranza dell’esistenza condizionata. Mi inchino a Patanjali la cui parte superiore ha forma umana, incoronato da un cobra a mille teste bianche, le braccia che reggono una conchiglia (il suono Divino), un disco di luce (il tempo infinito) e una spada (la discriminazione), oh incarnazione di Adisesail mio umile saluto è rivolto a te. OM
OM Possa l’umanità prosperare e i potenti della terra governarla camminando sul sentiero della giustizia, possa l’universo essere buono con tutti coloro che riconoscono la sacralità della terra, e tutti i popoli della terra vivere nella gioia. OM pace pace. pace OM
“Il respiro è vita”
Il termine sanscrito Vinyasa applicato all’Ashtanga Yoga descrive il legame che lega il respiro e il movimento del corpo per tutta la durata della pratica.
L'antico sistema yogico del Vinyasa risveglia il "fuoco interno" purificando e rinforzando il corpo.
Il Sistema del Vinyasa, inoltre, dà il ritmo alla pratica: a ogni inspiro ed espiro corrisponde un movimento ben definito.
Il sistema del Vinyasa collega le singole posizioni dell’Ashtanga Yoga in un flow, ovvero un flusso continuo in cui a ogni inspirazione ed espirazione corrisponde un movimento ben definito del corpo.
Questo fa dell'Ashtanga Yoga uno stile dinamico, in cui respiro e corpo sono sincronizzati.
All’inizio il Maestro guida lo studente neofita nel corretto conteggio del Vinyasa, con il tempo poi il praticante impara a gestire la respirazione abbinandola al movimento.
Così ha scritto il saggio Vamana Rishi nello Yoga Korunta, un antico testo riscoperto, tradotto e messo in pratica nella prima metà del secolo scorso da Sri T. Krisnamacharya e dal suo discepolo Sri K. Pattabhi Jois.
Il sistema del Vinyasa, infatti, purifica il corpo e la mente risvegliando il “fuoco interno”.
Per millenni il principio di purificazione attraverso il movimento e il respiro che genera calore è stato centrale nel pensiero indiano. Nel secondo capitolo degli Yoga Sutra, per esempio, Pantajali mette al primo posto tra i preliminari della pratica yoga Tapas, letteralmente “bruciare”.
Nel Vinyasa la sincronizzazione del movimento con il respiro genera calore nel corpo, che provoca un’abbondante sudorazione - e la conseguente eliminazione delle tossine -, aumenta il flusso sanguigno e migliora la flessibilità, contribuendo a calmare il sistema nervoso e permettendo ai muscoli e alla mente di rilassarsi.
Con il corretto Vinyasa i praticanti possono raggiungere un migliore allineamento del corpo grazie a una mente più calma. Ciò crea un contesto in cui diventa più facile superare gli ostacoli sia fisici che psicologici.
Sincronizzare respirazione e movimento ossigena e pulisce il sangue. Il corpo, inoltre, si scalda e diventa più flessibile. Aumenta anche la fluidità del sangue e con essa migliora la circolazione.
Tutti gli organi interni e le ghiandole vengono maggiormente irrorate di sangue e ciò agevola l'azione di filtraggio e di eliminazione di scorie e tossine.
Ha inizio così un processo di purificazione che porta al praticante benefici sia a livello fisico che mentale, ma per ottenere risultati ottimali occorre dare continuità alla pratica nel tempo.
È sconsigliato fermarsi durante la pratica: per evitare di raffreddare il corpo e per mantenere una respirazione fluida e costante. Rimanere nel flow tiene la mente calma e concentrata, così come aiuta avere uno sguardo attento e fisso in un unico punto (drishti).
La Prima Serie (Yoga Chikitsa) dell'Ashtanga Yoga è terapeutica. Lavora sull’allineamento dell'apparato muscolo-scheletrico e mira a restituire equilibrio al corpo e alla mente.
La Serie Intermedia (Nadi Sodhana) continua il lavoro della prima ma va più in profondità: apre e purifica le Nadi, i canali di energia nei quali avviene la trasmissione degli impulsi nervosi.
Le Serie Avanzate A-B-C-D (Sthira Bhaga), più intense delle prime due, aumentano stabilità, forza, equilibrio ed apertura del corpo.
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