I workshop, un’occasione di crescita e riflessione
Negli ultimi mesi ho avuto l’opportunità di partecipare a due workshop di Ashtanga Yoga con il r
Negli ultimi mesi ho avuto l’opportunità di partecipare a due workshop di Ashtanga Yoga con il r
Questa mattina mi sono alzata presto e sono andata in Shala per praticare, essendo venerdì mi sono affrettata per arrivare in tempo per praticare e finire entro le 9:30. Ho srotolato il mio tappetino, ho fatto due esercizi per riscaldare ginocchia e gambe prima di iniziare e poi mi sono portata in piedi per il mio mantra e per incominciare la prima serie.
Quante volte ci siamo trovati a pensare che quello che abbiamo non ci basta? Che alla fine faccio tanto, ma poi il risultato è sempre lo stesso? È naturale, vogliamo più successo, relazioni più sane, una salute più solida o una maggiore realizzazione personale. Darsi stimoli è necessario per la nostra crescita personale e uscire dalla zona di comfort è doveroso e necessario affinché ciò accada.
Secondo la tradizione, la pratica dell’Ashtanga Vinyasa Yoga, intesa come pratica fisica di Asana sul tappetino, va fatta 6 giorni a settimana e possibilmente la mattina presto, senza lasciar passare troppo tempo da quando ci svegliamo a quando srotoliamo il tappetino. Così la pratica diventa un vero e proprio rituale quasi quotidiano, un po’ come lavarsi i denti la mattina.
È quasi passato un mese da quando sono tornata dal ritiro con Richard Freeman e Mary Taylor.
Chi frequenta la Shala ha già sentito sicuramente Elena parlare di questi due grandi insegnanti, quindi non mi dilungherò più di tanto sulla ricchezza dei loro insegnamenti che passa, non solo dalle nozioni che condividono con grande generosità e autenticità, ma soprattutto da una lunga vita vissuta nello Yoga. La cosa che più mi colpisce di loro è questa nobile modestia, frutto di anni e anni di pratica, non solo fisica ovviamente ma anche di meditazione, chanting, respirazione ma più in generale di vita dharmica vissuta con estrema umanità e umiltà.
Chi pratica Ashtanga con costanza e da un po’ di tempo, spesso viene frainteso dalle persone che ha più vicino. Abitudini come svegliarsi presto la mattina per praticare, mangiare poco la sera anche quando si esce a cena, andare a letto presto e portare il materassino con sé in viaggio per il mondo durante le vacanze sembrano sforzi o sacrifici inutili, per chi non conosce il mondo dello yoga.
Ciao, sono Olga. In oltre sette anni di pratica quotidiana e costante di Ashtanga yoga, gli asana per me si sono trasformati: da semplici esercizi fisici sono diventati uno spazio in cui rimango sola con i miei sentimenti, le mie sensazioni, le mie emozioni. In questo processo, mi ritrovo davvero nel momento presente e SENTO profondamente di essere viva, qui e ora.
La medicina ayurvedica, antica scienza della salute proveniente dall’India, ha un approccio molto particolare alla comprensione dei cambiamenti stagionali e del loro impatto sul nostro corpo e sulla nostra mente.
Con grande felicità e soddisfazione finalmente quest’anno siamo tornati a Goa. Dal 2010 al 2019 per ben 10 volte il ritiro di Goa è stato un appuntamento che ha coinvolto oltre 200 studenti partecipanti, portati a vivere un’esperienza davvero unica per chi l’India ancora non la conosceva. Da quell’ultimo anno, personalmente non vedevo l’ora di riportare in questa terra magica il mio iconico ritiro e finalmente nel 2025 ci sono riuscita.
Tutti noi praticanti conosciamo e apprezziamo i benefici dello yoga a livello psicofisico. Il percorso di crescita personale e il viaggio verso la profonda consapevolezza è un tema affascinante così come lo è l’indagine sui benefici corporei che la pratica apporta.